Friday, November 10, 2006

LORO E NOI

stavano tutti fuori sulla veranda
a chiacchierare:
Hemingway, Faulkner, T.S. Eliot,
Ezra Pound, Hamsun, Wally Stevens,
E.E. Cummings e qualcun altro.
"senti", disse mia madre, "puoi
dirgli di starsi zitti?"
"no", dissi io."
stanno dicendo solo fesserie", disse mio
padre,
"dovrebbero trovarsi un lavoro".
"ce l'hanno un lavoro", dissi
io.
"un accidenti", disse mio padre.
"esattamente", dissi io.
a quel punto Faulkner entrò
dentro barcollando.
trovò il whisky nella
credenza e se lo portò
fuori.
"una persona tremenda"
,disse mia madre.
poi si alzò e sbirciò fuori
in veranda.
"c'è una donna con loro"
,disse lei, "solo che sembra un
uomo".
"è Gertrude", dissi io.
"c'è un altro tizio che sta facendo vedere i
muscoli", disse lei, "dice di
poterli battere a tre a tre".
"è Ernie", dissi io."
e lui", mio padre mi indicò,
"vuole essere come loro!"
"è vero?", chiese mia madre.
"non come loro", dissi io, "ma uno di loro".
"trovati uno stramaledetto lavoro",
disse mio padre.
"statti zitto", dissi io.
"che?"
"ho detto, 'statti zitto', sto ascoltandoqueste persone".
mio padre guardò sua moglie:
"questo non è figlio mio!"
"spero di no", dissi io.
Faulkner entrò di nuovo nella
stanzabarcollando.
"dov'è il telefono?",
chiese."a che diavolo ti serve?",
chiese mio padre.
"Ernie si è appena fatto saltarele cervella", disse lui.
"lo vedi cosa succede alla gente così?",
urlò mio padre.
mi alzai lentamente
e aiutai Bill a trovare il
telefono.

charles bukowski

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