Friday, October 20, 2006

La fine dell'inverno

Il suo corpo diafano
mi rimembra la candida neve che nel mese della solitudine
scende dal cielo in grossi fiocchi
Oh, Venere, stupenda e marmorea dea,
potessi un giorno posar ancora lo sguardo su di lei!
Dammi la volontà di andare dritto senza fermarmi;
fà che i miei occhi non vedano la bellezza
che ancora per poco alberga nel suo spirito,
prima che la crudele notte eterna
la porti con sè, a rallegrare l'Oltretomba col suo canto...
Possa io un giorno scordarmi del calor della sua pelle
che come fiamme passava a me attaverso il ribollir del sangue...
Il mare mi inghiottirà nel suo gelido e nero abbraccio
ma il mio pensiero non lascerà mai la sua presenza,
costante nei posti in cui soleva stare

Un giorno la nube astratta del nostro amore
andrà a sollecitare il sonno di qualcuno
dopo che noi saremmo diventati polvere
fiori nella terra
sassi nella sabbia
qualcun'altro avrà nel cuore
ciò che io ho provato per lei in questa vita
in questo modo non morirà mai
non sarà scordato
il calore non si spegnerà
e noi potremo dormire sereni
senza la paura della morte

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